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A tu per tu con Pasqualino Amodeo, l’avvocato-pilota senza limiti

28 Gen , 2016 Sassa Roll-bar

A tu per tu con Pasqualino Amodeo, l’avvocato-pilota senza limiti

“Sono più di 40 anni che corro,  arrivi a 70 anni e capita che ci arrivi pure bene e magari vinci pure la prossima gara.”  (Pasqualino Amodeo)

Siamo saliti nell’automobile del pilota ascolano per scoprire ogni piccolo ostacolo del percorso della Coppa Paolino Teodori, il pilota-avvocato, non resiste schiaccia il piede sull’acceleratore e ci fa vivere un’esperienza unica, un po’ come se stessimo gareggiando anche noi.

Era il 1969 e  per ricordare la memoria del presidente dell’ Automobile Club di Ascoli Piceno, Paolino Teodori, la cronoscalata Ascoli – Colle S. Marco, già all’ 8^ edizione, venne dedicata allo stimatissimo presidente che pochi anni prima, nel 1962, aveva ideato  e inaugurato il tracciato per la gara in salita che dalla città marchigiana portava alla montagna. Era sempre il 1969 quando iniziava a correre Pasqualino Amodeo, avvocato di Ascoli Piceno, che da più di quarant’anni gareggia in auto nelle categorie più diverse.

Mentre ci accompagna spigandoci le difficoltà del percorso ci racconta anche la sua esperienza da pilota.

Correre in casa, un vantaggio o un peso?  Pilota di casa che sfrutterà tutte le sue conoscenze tecniche del percorso nel week end automobilistico ascolano, domenica 26 giugno 2016 in pista nell’attesissima Coppa Paolino Teodori giunta alla 55esima edizione: “Obiettivo? le gare sono sei ne abbiamo disputate due e sono andato ragionevolmente male, la gara di casa è una matta da giocare sono carico psicologicamente e ce la metterò tutta. E’ una pista che conosco molto bene perché sono ascolano però è un problema perché correre in macchina su un circuito di casa ha aspetti positivi ma correre in casa significa anche  stare a disposizione dell’ospite per qualsiasi problema tecnico e non solo e tutto si fa fuorché concentrarsi sulla gara. La difficoltà principale è quella: la concentrazione.”

Caratteristiche tecniche del percorso. Mentre le nuvole coprono mano a mano il cielo, la macchina continua ad accarezzare le curve, siamo in montagna ma all’orizzonte si intravede il mare Adriatico, è si perchè correre vuol dire anche viaggiare per l’Italia e non solo, salire in cima e scendere di nuovo giù:  “Un percorso che sanno fare tutti o non sa fare nessuno. C’è poco tecnicismo gli ostacoli sono visibili. Ci sono punti con pendenza e punti lenti in cui si esce veloci solo se la vettura ne esce velocemente,  il pilota può fare poco. È un posto incantevole si vede anche il mare quando si scende, il panorama è affascinante.”

Avvocato e pilota, come  coniughi lavoro e passione? “Sono due cose distinte una è disintossicante per l’altra e viceversa. Le corse sono la vita, il lavoro una scusa.”

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