Il tempo digitale e la sua “relatività”
Il vero analfabetismo digitale.
Uso smodato della tecnologia, lo strumento diviene “cervello” e si fa memoria stessa.
Nella “perdita” della memoria si perde il linguaggio. L’essere umano perde la capacità di espressione, perde la capacità linguistica ridotta nell’uso dei vocaboli.
L’uomo diviene schiavo della tecnologia in quanto essere meno pensante perché privo di memoria. Da analfabeta del reale il pensiero può essere manipolato più facilmente. Tutto è labile e veloce, si ha più tempo ma si crede di avere sempre meno tempo.
Nel mancato utilizzo del tempo si crea il disagio esistenziale dell’improduttività.
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