2020 tutti più smart per volontà o per esigenza e siamo costretti a riprogrammarci..
Per forza o per necessità questo 2020 ci ha fatto diventare tutti un pò più smart, più creativi e più reattivi e ci ha costretto a ripensare al nostro modo di lavorare.
Ci ha fatto pensare a come creare un ufficio portatile, a come lavorare meglio da remoto e da casa ma in realtà forse non ci eravamo accorti di essere già pienamente parte di questo processo..
Lavoriamo da qualsiasi dispositivo in qualsiasi momento, in auto, in treno, per strada, in ufficio (il lavoratore medio usa 3 dispositivi), siamo costantemente connessi, rispondiamo alle email, organizziamo riunioni dal nostro smartphone, carichiamo file sui più svariati cloud, usiamo app di video messaggistica, seguiamo videoconferenze, ecc..
..La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato…”
(Il Mondo come io lo vedo – Albert Einstein 1934)
Ora più che mai il tema dello smart working diventa di primaria importanza. L’Emergenza Covid-19 ha costretto cittadini, imprese e lavoratori a riprogrammare le proprie attività e riprogrammarsi. Tutto in un’ottica più smart.
Ne parlerò nel webinar di “Eccellenze in Digitale”, “Smart Office: come organizzare il lavoro da remoto”. Organizzato da Camera di Commercio delle Marche sede di Ancona (17 e 24 marzo 2020)
Ma cosa sono lo Smart Working e il Telelavoro?
In Italia spesso si confondono Smart working e Telelavoro. Vediamo le differenze
> In Italia lo Smart working è inteso come Lavoro Agile: «una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.» Il 13 giugno del 2017 è stata promulgata la Legge 81 che negli articoli 18 – 24 disciplina le misure volte a favorire l’articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato.
> Diverso è il Telelavoro, che è inteso per lavoratori subordinati, parasubordinati e autonomi. Per il lavoratore dipendente prevede che il subordinato lavori tipicamente da casa o in una postazione indicata che rispetti i criteri sottoscritti dal contratto, necessario avere una connessione internet e un pc. In Italia nei casi di telelavoro, si applica lo Statuto dei Lavoratori, a prescindere dalla tipologia contrattuale e dalle sede domestica della prestazione lavorativa. È perciò illegittimo l’uso di webcam o software per controllare la produttività del lavoratore. In caso di telelavoro domiciliare, il datore ha le stesse responsabilità in materia di sicurezza e salute, previste dal d. lgs. 66/2003 per la sede di lavoro originaria.
Lavorare ovunque
Il lavoratore non dipendente, che abbia una partita iva, una collaborazione o altro, può lavorare ovunque. La tecnologia ci mette a disposizione strumenti portatili che possono far si che il nostro ufficio possa essere anche in uno chalet in riva al mare o sulla panchina di un parco, o sul nostro divano. Lavorare in maniera smart, agile e intelligente, ci permette di essere operativi da qualsiasi posto del mondo, sicuramente toglie spazio e invade la sfera personale ma il lavoratore del 2020 non può non affrontare questo tema.
Secondo una ricerca del Global Workspace Survey di IWG – International Workplace Group del 30 gennaio 2020, sono 5 i Trend del 2020 nel mondo del lavoro, tema principale la FLESSIBILITA’:
1. Maggiore flessibilità
2. Il benessere dei dipendenti
3 .La Generazione Z entra a far parte della forza lavoro
4 .Il 5G accelera il luogo di lavoro
5. Spazi di lavoro flessibili (il 65% delle persone ritiene che la possibilità di personalizzare il proprio ambiente di lavoro le renda più produttive)
Lavorare in cloud
Una serie di tecnologie che permettono di elaborare, archiviare, memorizzare dati , grazie all’utilizzo di risorse hardware e software distribuite nella rete. Google Drive, G suite, Amazon Drive, Office 365, Azure, Icloud, ecc..
RICORDARSI:
Programmare i task , le attività e gli obiettivi:
ci sono app molto utili come Google Keep, Asana, Trello e Slack
– programmare video riunioni con il proprio team di lavoro
– non intasare le app di messaggistica ma usare gli strumenti lavorativi (es.Microsoft Teams, Google Calendar, Gmail)
– Lavorare nei cloud, il backup è automatico e si può lavorare in sincrono
– Utilizzare Software e app per trasferire e salvare file: Dropbox, We Transfer, we collect e altre app
– utilizzare le Social app: Facebook Workplace
– Whatsapp Business per il supporto clienti
– utilizzare sistemi di lavoro da remoto come Teamviewer, o altri programmi di controllo del desktop da remoto per fare assistenza i clienti
– Lavorare con le tecnologie indossabili, smartwatch, cardboard, ecc..
Se è vero che nella crisi nascono le idee migliori, sicuramente adesso ognuno di noi deve essere il più creativo possibile per reagire in tempi rapidi e ridefinire il proprio ambiente lavorativo e di lavoro.
Come comunicare, essere creativi ma non fuori contesto
Real time marketing
Piccole imprese e grandi brand ci insegnano come il Real Time marketing abbia sempre funzionato, pensare nell’hic et nunc, nel qui e ora. Come? Creando contenuti che sfruttino un argomento caldo, un trend topic. Contenuti di ogni genere, il più possibile originali, ma allo stesso tempo pertinenti al brand, con lo scopo di diventare virali sui social media.
Utilizzando hashtag in tendenza, giochi di parole, sbizzarrendosi con contest o modi per creare empatia e interazione con i clienti che non possono uscire, comprare, condividere, recensire…. ricordandoci che si può acquistare online, vendere online, interagire online, condividere pensieri..e ricordandoci che si lo stavamo già facendo non in toto ma quasi e quindi non ci deve spaventare.
Lato utente il web ci permette di essere presenti nel momento in cui siamo collegati, siamo noi a dare senso alle cose il web è atemporale..ricordiamoci sempre da brand, aziende o professionisti che ciò che facciamo rimane nel web e questo vale sia per la brand reputation aziendale ma anche per il personal branding (professionisti).
E così il tempo del web è diverso dal tempo fisico, l’emergenza ci può spingere a pensare a lungo termine. La visione del nostro contenuto può essere immediata ma anche postuma e così dobbiamo pensare al contenuto creato e pubblicato nel web in un processo a “coda lunga”.
Buon web a tutti!
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